Scegliere la scuola in un mondo che cambia

Scegliere la scuola in un mondo che cambia – Orientamento per studenti della secondaria di primo grado

scegliere la scuola in un mondo che cambia
Scegliere la scuola in un mondo che cambia

 

Ogni anno a gennaio gli studenti della terza media sono chiamati a compiere uno dei passi più importanti della loro vita, quello che li condurrà a fine percorso ad entrare nel mondo degli adulti, delineando il futuro lavorativo e professionale. Non si arriva sempre preparati a questo appuntamento, nonostante le iniziative di orientamento per la scuola superiore sul territorio siano molte e anche con le indicazioni degli insegnanti e i suggerimenti dei genitori, rimangono quasi sempre delle incognite che solo il tempo potrà sciogliere e dire se la decisione presa è stata quella giusta o no.

CHI SONO?
La scelta della scuola superiore dipende innanzitutto da chi siamo come persona, quali sono le naturali predisposizioni, quali le ambizioni, pensando in termini di lungo periodo e di ampio raggio. Invece, una delle prime selezioni che facciamo riguarda ciò che il territorio circostante offre, proprio in termini di vicinanza chilometrica, oppure si compie una scelta a priori per esclusione, optando di solito per la scuola apparentemente più facile. Avete mai sentito dire “non mi piace la matematica…scelgo la scuola dove si fa meno matematica? Anche questo è un criterio di scelta, legittimo, ma decisamente limitante. Occorre esplorare sempre tutte le alternative e solo successivamente iniziare le valutazioni.

GLI OPEN DAY IN PRESENZA: CHE OCCASIONE!
Gli open day delle varie scuole sul territorio sono finalmente tornati in presenza, e questo dà la possibilità di toccare con mano l’ambiente scolastico nella sua quasi totalità, entrando fisicamente nell’istituto, incontrando docenti e studenti che parlano della loro esperienza in quella scuola, offrendo in questo modo l’occasione per farsi una propria prima esperienza. Suggerisco anche di andare a visitare quelle scuole che vorremmo evitare a priori, perché spesso ci siamo creati dei preconcetti, magari sulla base di racconti e di esperienze altrui, mentre il clima che si vive e si percepisce personalmente può anche far cambiare idea. Mai fare valutazioni senza almeno qualche elemento proprio, diretto e concreto.

IL PASSAPAROLA, INTERNET E LA DISTANZA: EDUSCOPIO
Di solito si prendono in considerazione le scuole del territorio, come dicevo prima, consultando eventualmente conoscenti e amici che già le frequentano, perché stimolati da un parere positivo correndo però il rischio di farsi condizionare dalle esperienze altrui. Oggi la tecnologia ci viene in aiuto e ci permette di indagare più a fondo, come ad esempio attraverso il portale Eduscopio, una classifica che mette a disposizione i dati relativi alle migliori istituzioni scolastiche nel raggio di un chilometraggio che noi stessi possiamo definire. Eduscopio è una mappa virtuale da indagare circa le migliori scuole superiori d’Italia, organizzata sulla base delle performance degli studenti al primo anno di università; in particolare vengono presi in considerazione il numero degli esami dati al primo anno e la media dei voti, se si è interessati a proseguire poi gli studi oppure se cerchiamo una scuola che ci prepari al meglio per entrare nel mondo del lavoro. Pertanto, tutte le informazioni qui organizzate ci permettono di scoprire quali sono le migliori scuole per noi entro un raggio di chilometri da noi stabilito. La questione della scuola di vicinato è dal mio punto di vista una questione importante. Siamo talmente abituati alla comodità che spesso rinunciamo all’indirizzo che ci piacerebbe davvero unicamente per il fatto che è lontano o poco comodo da raggiungere. Occorre riflettere molto su questo.

LA NATURALE PREDISPOSIZIONE
Altro parametro da valutare per l’indirizzo da scegliere è la naturale predisposizione, tenendo conto delle materie che ci piacciono di più e nelle quali riusciamo ad ottenere risultati migliori. Imparare a conoscersi e capire quali sono le proprie abilità e competenze permette di scegliere il percorso formativo più adatto alle proprie caratteristiche. Partecipare alle giornate di orientamento apre la mente ad eventuali possibilità non contemplate e aiuta a scegliere il percorso formativo più adatto alla propria situazione. Sia che si scelga un liceo, un istituto tecnico o un istituto professionale, invece di pensare a quale sia la strada più facile, manteniamo in primo piano i fattori personali dello studente e gli obiettivi riguardo la carriera lavorativa. Non esiste in assoluto un indirizzo scolastico più semplice di un altro, come ribadito più volte dipende molto da caratteristiche personali e ciò che vogliamo fare da grandi.

ACCESSO DIRETTO AL MONDO DEL LAVORO: GLI ITS

Se intendiamo scegliere la scuola superiore che ci possa introdurre direttamente nel mondo del lavoro, probabilmente la strada più immediata consiglierebbe un indirizzo tecnico o professionale e valutare, eventualmente, un proseguimento con gli ITS. Gli ITS sono Istituti Tecnici Superiori ad alta specializzazione tecnologica ai quali si accede dopo il diploma e sono una valida alternativa all’università. Sono nati per rispondere alla domanda di nuove competenze tecniche e tecnologiche da parte delle imprese e vantano un alto tasso di occupabilità alla fine del percorso. È’ un modo per formare gli studenti sulla base della richiesta delle aziende del territorio di figure altamente specializzate. Attualmente, i percorsi ITS sono biennali, si realizzano in quattro semestri e hanno una durata complessiva che può variare tra 1800 e 2000 ore. Prevedono una parte teorica e una parte laboratoriale e di stage nei settori moda, meccanica, energia e ambiente, nautica, agroalimentare, tecnologie per la vita, turismo e beni culturali, informatica ed edilizia. In Toscana sono attive 9 Fondazioni che propongono corsi ITS, alle quali si accede mediante selezione e la regione Toscana contribuisce in parte al pagamento della quota di iscrizione. I requisiti sono la maggiore età fino a 30 anni non compiuti e diploma di scuola secondaria di secondo grado oppure un percorso quadriennale di IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) integrato da un percorso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) della durata di un anno. Al termine di un percorso ITS si consegue un Diploma Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework). Lo scopo però è equiparare il diploma di ITS con la laurea triennale.

QUASI QUALI L’UNIVERSITA’

Se invece siamo già proiettati a proseguire gli studi verso l’università, il liceo rappresenta la strada naturale anche se nulla vieta a chi ha frequentato un istituto professionale o tecnico di iscriversi all’università subito dopo il diploma.
Dal 2010 le scuole superiori sono organizzate in 6 licei, gli istituti tecnici e professionali hanno ognuno 11 indirizzi e questa molteplicità di alternative non aiuta certo la scelta, che viene fatta in un’età abbastanza precoce.

A CHI DARE ASCOLTO?

Eliminata la scelta della scuola perché effettuata dall’amico o dall’amica del cuore, diamo invece ascolto ai genitori e alle indicazioni degli insegnanti. Sono importanti le opinioni di tutti anche se la scelta definitiva dovrebbe essere prerogativa dello studente, che ovviamente va supportato in tutti quegli aspetti che da solo non sa cogliere. Gli adulti potrebbero sostenerlo con le considerazioni che riguardano il mondo del lavoro, circa quali saranno le figure più richieste nei prossimi anni e quali le scuole che più preparano in quella direzione. In un mondo del lavoro caratterizzato da forte dinamicità non è semplice comprendere quali competenze potranno davvero fare la differenza. La transizione tecnologica e il post pandemia globale sono due fattori che ricoprono un ruolo chiave nel definire le figure professionali più richieste nel prossimo futuro. Anche l’evoluzione ambientale e la necessità di apportare importanti cambiamenti per tutelare il pianeta in cui viviamo va tenuta di conto per l’emergere di nuove professioni. Molti studi analizzano le nuove tendenze in ambito lavorativo in modo da preparare studenti e professionisti ad un mercato del lavoro altamente variabile. Fra i nuovi occupati, nei prossimi anni la maggior parte di questi dovrà avere competenze specialistiche e qualifiche per professioni di natura tecnica. Ciò è dovuto al forte progresso della tecnologia che coinvolge le tecnologie di intelligenza artificiale e l’automazione dei processi industriali. L’altro lato della medaglia, quindi, non può non tenere di conto di alcune professioni a rischio scomparsa prevalentemente in quei settori o processi produttivi che potrebbero avere un calo del bisogno della forza lavoro a causa della sostituzione di processi manuali con processi automatizzati introdotti dalla transizione tecnologica.

PROGRESSO E TRANSIZIONE TECNOLOGICA: LE STEM
Le nuove figure professionali saranno inevitabilmente influenzate dal progresso e dalla transizione tecnologica delle aziende, nonché dal loro desiderio di crescere e rimanere competitive nel mercato. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei big data, insieme al crescente interesse verso l’adozione di robot nei processi produttivi e la crittografia sono alcuni degli elementi che caratterizzeranno la richiesta dei lavori del futuro. Alcune professioni richiederanno inevitabilmente studi universitari, altre invece si baseranno di più sulla presenza delle competenze trasversali, che vengono definite soft skills, e che insieme alle competenze tecniche (hard skills) permetteranno un inserimento nel mondo del lavoro anche senza la laurea. Un occhio di riguardo va riservato poi alle materie STEM e a ciò che ne deriva poi a livello lavorativo. Sono davvero ancora molto poche le ragazze che nel proseguo degli studi scelgono le materie scientifiche, mentre il mercato manifesta una forte domanda. Nell’immaginario comune la figura femminile viene ancora troppo spesso associata allo studio di materie umanistiche e anche poi nel proseguo degli studi universitari, sono troppo poche le ragazze iscritte alle facoltà STEM. STEM è l’acronimo che sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics, sigla che, in italiano anche nella versione STIM (dove “I” è l’abbreviazione di Ingegneria) vuole indicare l’insieme delle discipline scientifico-tecnologiche, e i relativi campi di studio. Fra le motivazioni ci sono anche le resistenze culturali e di genere, una sorta di barriera psicologica per cui è più naturale che siano i ragazzi ad indirizzarsi verso le materie matematiche. In realtà, le poche ragazze che si iscrivono a facoltà riguardanti materie scientifiche, si laureano di solito con medie molto molto elevate. Forse alcune resistenze si hanno ancora in ambito lavorativo, dove si registra una più bassa percentuale di assunzioni femminili e con un livello di salario più basso rispetto a quello maschile. Eppure, la richiesta continua a crescere, anche il mercato si adeguerà.

INFORMARSI BENE
Prima di prepararsi tanto e addentrarsi in un percorso lungo, faticoso e che è un vero e proprio investimento per le famiglie, sia in termini economici sia di risorsa umana, meglio informarsi bene e vedere cosa il mercato davvero chiede. Mancano farmacisti e mancano anche meccanici. Mancano i tecnici specializzati. Da troppo tempo siamo spettatori di un mismatch, di una mancata corrispondenza tra ciò che la scuola produce e ciò che l’azienda richiede.

Qual è dunque la scelta migliore? Quella che tiene conto di più fattori possibili. Parti sempre da chi sei e cosa ti piace, dalle tue passioni e ciò che sai fare meglio, libero da impedimenti e pregiudizi, come se tutto fosse alla tua portata per arrivare poi a confrontarti con le opinioni delle persone che stimi e si prendono cura di te, i tuoi genitori, i tuoi insegnanti. Informati sul mondo del lavoro, quali sono le tendenze e cosa offre il mercato, guardando poi all’offerta formativa degli istituti della tua zona e se puoi, amplia il tuo raggio geografico. Non scegliere mai la scuola perché la scelgono i tuoi amici o perché ti è più comoda. Cerca di rispondere sempre alle tue vere domande, quelle che ti fai nella testa, solo così potrai davvero diventare responsabile della tua scelta e primo attore del tuo percorso. E se lungo il cammino ci sarà bisogno di dare qualche aggiustatina o cambiare direzione, agisci senza troppa paura. A volte ciò che non era stato preventivato risulta essere anche migliore di quanto minuziosamente pianificato, soprattutto quando le condizioni di base cambiano alla velocità della luce. Accogliamo le novità, sempre più impreviste. Oggi si studia per il sapere e per essere pronti, ogni volta, a gestire il cambiamento da protagonisti.

 

 

articolo tratto dal mensile QUELLO CHE C’E’ – gennaio 2023

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