Bocciati a giugno o promossi a settembre? Un successo rimandato!

I rimandati a settembre amano talmente tanto la scuola che hanno fatto in modo di poter studiare per tutta l’estate“, diceva scherzando una mia vecchia insegnante.

La mancata ammissione alla classe successiva è espressione di insuccesso per tutti, sia nel caso di una bocciatura, sia nel caso di un debito scolastico. Un esito che vale la pena analizzare, per comprendere cosa non ha funzionato e quali nuovi strumenti adottare per avere un risultato diverso e positivo.

Il primo passo da fare è proprio etichettare la bocciatura o il debito scolastico come un risultato migliorabile e non un fallimento, soprattutto a livello personale e familiare. Quello successivo è porsi delle domande con valore positivo, che traggano il buono da quella situazione: quante volte una bocciatura, percepita come evento tragico, ha invece portato a una maturazione dello studente? Il carattere formativo della scuola, infatti, deve non solo garantire l’acquisizione di competenze, ma anche promuovere lo sviluppo della personalità.

I giovani vanno a scuola per educarsi, formarsi e realizzarsi acquisendo conoscenze, capacità e atteggiamenti: compito dell’istruzione è agevolare, favorire, rendere possibili i processi formativi e di apprendimento. E talvolta abbiamo bisogno di uno stop per ripartire alla grande.

Come riuscire a studiare con carica positiva e motivazione, trovando stimoli e alimentando la fiducia in se stessi, troppo spesso minata da risultati scarsi? Importante è stabilire un atteggiamento rinnovato e un piano di azione ricco di nuovi elementi, che porteranno a risultati diversi da quelli ottenuti in passato poiché rimanere ancorati alle vecchie abitudini non può far altro che produrre gli stessi eventi.

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